MAI ACCONTENTARSI = mai rassegnarsi a ciò che si trova, bisogna lottare per trovare e ottenere ciò che si desidera realmente
ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE = è un detto che usiamo per dire che non contano solo i valori sociali, economici, ma anche l’aspetto fisico è molto importante
TUTTO INCLUSO = usiamo questa espressione per descrive qualcosa o qualcuno che ha tutte le qualità che desideriamo.
ANCESTRALE = vecchio, che appartiene o si riferisce agli antenati, trasmesso dagli antenati
Battaglia ancestrale, guerra ancestrale, convinzione ancestrale.
PARTNER APPETIBILE: una persona interessante, un partner interessante
IL TIPO \ LA TIPA = ragazzo o ragazza, uomo o donna
La tipa che ho conosciuto è un sacco carina
ESSERCI INTESA \ ESSERCI SINTONIA= espressione che usiamo per dire che tra due persone c’è una certa sintonia
Tra mia figlia e il suo nuovo tipo c’è sintonia
ESSERCI CHIMICA = espressione che usiamo per dire che tra due persone c’è una buona attrazione fisica
Usiamo il verbo sapere alla forma negativa o alla forma affermativa per riferirci:
a qualcosa che sapevamo\non sapevamo – abbiamo saputo\non abbiamo saputo
a qualcosa che sapevamo fare\ non sapevamo fare – abbiamo saputo fare\non abbiamo saputo fare
Usiamo lo sapevo = il verbo sapere coniugato all’imperfetto dell’indicativo per riferirci a qualcosa che non sapevamo fino a quel momento (cioè fino al momento in cui ce lo hanno detto):
-Lo sai che per partecipare alla festa di Mario bisogna avere l’invito?
-Davvero? No, non lo sapevo.
-Lo sai che domani c’è l’anteprima del nuovo film?
-No, non lo sapevo, l’ho saputo adesso.
precisamente risponde alle seguenti domande:
LO SAPEVO? NON LO SAPEVO
usiamo l’imperfetto per dire se lo sapevamo oppure no.
Usiamo non l’ho saputo= il verbo sapere coniugato al passato prossimo per riferirci a qualcosa che non abbiamo saputo (o non abbiamo saputo fare\dire) determinato momento. Il fatto si è completamente concluso e non ha più nessuna connessione con il presente:
-Ieri ho cercato di riparare il rubinetto, ma non l’ho saputo riparare.
-Mia figlia ha partecipato alla gara, ha superato tutte le prove, è andato tutto bene, l’unico problema è che quando le hanno chiesto di presentarsi in lingua inglese lei non l’ha saputo fare.
Precisamente risponde alle domande:
QUANDO L’HO SAPUTO? DA CHI L’HO SAPUTO? L’HO SAPUTO? L’HO SAPUTO FARE\DIRE?
usiamo il passato prossimo per dire QUANDO L’HO SAPUTO E\O DA CHI L’HO SAPUTO.
LA CONIUGAZIONE
NON LO SAPEVO
NON L’HO SAPUTO
io non lo sapevo
tu non lo sapevi
lui\lei non lo sapeva
noi non lo sapevamo
voi non lo sapevate
loro non lo sapevano
io non l’ho saputo
tu non l’hai saputo
lui\lei non l’ha saputo
noi non l’abbiamo saputo
voi non l’avete saputo
loro non l’hanno saputo
DOMANDA
RISPOSTA
RISPOSTA
-Sapete che domani è il mio compleanno?
-Sai se in Italia c’è una scuola di italiano?
-Paola sa che tu sei partita, sai che lei non sa che tu sei qui?
– No, non lo sapevamo.
-No, non lo so.
-Non lo sapevo, domani le telefono.
-No, non lo sapevamo, l’abbiamo saputo adesso.
-Sì, c’è una scuola di italiano in ogni città, l’ho saputo ieri da Stefano.
-Sì, l’ho saputo ieri, me l’ha detto mia madre.
QUANDO L’HO SAPUTO? DA CHI L’HO SAPUTO? L’HO SAPUTO? L’HO SAPUTO FARE\DIRE?
usiamo il passato prossimo per dire QUANDO L’HO SAPUTO E\O DA CHI L’HO SAPUTO
LO SAPEVO? NON LO SAPEVO
usiamo l’imperfetto per dire SE LO SAPEVO OPPURE NO
Ieri ho saputo che hai superato l’esame CILS.
Abbiamo saputo (da qualcuno) che ti sposerai presto.
Tua madre ha saputo rispondere bene a tutte le domande.
Ho svolto tutti gli esercizi ma il numero due non l’ho saputo fare.
Non sapevo che fossi così informata su tutto.
Non sapevano se uscire oppure no.
Non sapeva che cosa fare.
Non sapevamo che foste qui.
RICORDA!
NON + SAPERE + CHE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO = non avevo idea
Non sapevo che fossi partito.
Non sapevamo che ci fosse bisogno di fare un’iscrizione.
Non sapeva che ci fossero anche i tuoi genitori.
SAPERE + CHE + INDICATIVO = lo so con certezza
Io so che sei partito.
Noi sappiamo che c’è bisogno di fare un’iscrizione.
Io so che ci sono anche i tuoi genitori.
SAPERE (IMPERFETTO INDICATIVO) + CHE + IMPERFETTO INDICATIVO = lo sapevo con certezza nel passato
Io sapevo che eri partito.
Sapevano che c’era bisogno di fare un’iscrizione.
Sapevamo che c’erano anche i tuoi genitori
SAPERE (INDICATIVO)+ CHE + INDICATIVO
So che cosa fare.
So che ci sei anche tu.
So che andremo al mare.
So che c’è bisogno di un’altra persona che aiuti tuo padre.
SAPERE + SE + INDICATIVO
Sa se ci saremo tutti?
Sa se c’è bisogno di un documento?
NON + SAPERE + SE + CONGIUNTIVO
Non so se ci sia bisogno di comprare un nuovo libro oppure no.
Non so se ci sia anche tua fratello.
Non so se ci sia una soluzione
MA POSSIAMO FORMARE QUESTA FRASE ANCHE CON L’INDICATIVO
Non so se c’è bisogno di comprare un altro libro oppure no.
Non so se c’è anche tuo fratello.
Non so se c’è una soluzione.
Non lo sapevo!
Ieri ho ricevuto una notizia per niente bella. Ho saputo che per superare le prove d’esame CILS devo sostenere anche un colloquio orale con un insegnante.
Questa non ci voleva! Non sono pronta per sostenere una prova orale, una conversazione in lingua italiana con un madrelingua, non lo sapevo! Non sapevo che ci fosse ancheche questa prova, non ho praticato abbastanza e ora ho paura.
Per me non è semplice parlare, penso che non mi presenterò all’esame.
Quando ho fatto l’esame per la certificazione d’inglese ero sicura di quello che facevo, sapevo che c’era una prova orale e delle prove scritte, me lo avevano detto le insegnanti al corso di preparazione
In questa lezione impareremo alcune espressioni un po’ cattive ma divertenti che noi italiani usiamo per descrivere un uomo o una donna che non ci piacciono esteticamente.
ASCOLTA IL PODCAST
ESSERE UN BIDONE
ESSERE UNA LAVATRICE
ESSERE UNA BUSTA DELLE MONDEZZA
ESSERE UNO SCALDABAGNO
ESSERE UN BIDONE
ESSERE UN CESSO
PRATICHIAMO!
In un breve testo racconta come si descrivono le persone brutte nel tuo paese con che oggetti le descrivete?
Correggerai il tuo testo con la tua insegnante durante la tua prossima lezione skype.
Bello è usato per dire che qualcuno o qualcosa ha un PIACEVOLE aspetto fisico:
Luigi è un bel ragazzo
Ho comprato un bel libro
Abbiamo visto una bella casa
ATTENZIONE! BELLO diventa BELLA, BELLE, BELLI.
Buono (buona, buoni, buone) è usato per dare un’opinione positiva circa la qualità di qualcosa, qualcuno o per descrivere un SAPORE, un PROFUMO, un ODORE:
Una persona buona
Un buon profumo
Un buon sapore
Una buona pizza
Per capire meglio la differenza fra questi due aggettivi possiamo usare questo esempio:
Maria è una bella ragazza ⇒ descrizione del suo aspetto fisico
Maria è una persona buona ⇒ descrizione del suo carattere
Una buona torna ⇒ descrizione del sapore, del gusto
Una buona pizza ⇒ descrizione del sapore, del gusto
Questo caffè ha un buon profumo ⇒ descrizione del profumo
Bene è un avverbio che si usa per dare un giudizio positivo a qualcosa\qualcuno:
La macchina funziona bene
Ho studiato bene
NON DIRE MAI⇒ Una persona bene
Bravo è un aggettivo usato per descrivere il carattere di una persona (o un animale) o per dire che questa persona è molto brava nel fare qualcosa:
“GIULIA E STEFANO SI CONOSCONO, STEFANO RACCONTA AL SUO AMICO DEL LORO INCONTRO”
CIAO!
Scusa se in questi giorni non ti ho scritto. Ero impegnato con affari sentimentali 😉
Ho conosciuto una bella ragazza di Roma. Lei è bella, alta, magra, mora e occhi castani. Siamo usciti insieme un paio di volte. Una volta abbiamo preso un caffè in un bar vicino al Colosseo (il caffè era buono e aveva anche un buon profumo) e un’altra volta abbiamo mangiato una buona pizza in un ristorante vicino a Piazza di Spagna. Mi sembra una ragazza molto interessante, ma non so se sia una brava persona, per dire questo devo ancora aspettare un po’ di tempo.
Anche in questa lezione impariamo qualcosa di nuovo: i significati del saluto “Ciao bella”.
Sei pronto?
Iniziamo!
SUGGERIMENTO: ascolta il podcast, leggi i contenuti della lezione, leggi il testo e fai gli esercizi. Sei qui per migliorare, imparare, ripassare… sfrutta al meglio questa opportunità! 😉
OBIETTIVO: imparare le forme di saluto formali e informali.
LABORATORIO DI ASCOLTO
“Ciao bella!” è una forma di saluto più usata dagli stranieri che dagli italiani.
CIAO BELLA!
CIAO TESORO!
CIAO CARA!
CIAO AMORE!
sono formule di saluto informali e amichevoli.
ESPRESSIONI NUOVE!
DI FIDUCIA
-Una persona della quale ci fidiamo
Il parrucchiere di fiducia
Il pizzaiolo di fiducia
Il macellaio di fiducia
-Quando voglio mangiare una buona pizza, vado dal mio pizzaiolo di fiducia.
MANCARE DI RISPETTO
-Non mostrare la dovuta deferenza
Se saluti una persona che non conosci con un “ciao bella!” le manchi di rispetto
PER OBBLIGO qualcosa che dobbiamo fare OBBLIGATORIAMENTE
usiamo anche l’espressione PER FORZA \ ESSERE OBBLIGATO
-Devi studiare per forza?
-Dobbiamo studiare obbligatoriamente;
PER + obbligo, amore, soldi, convenienza, \ + VERBO ALL’INFINITO
Usiamo la preposizione PER per indicare CAUSA, FINE, SCOPO
-Vado a Milano per lavoro;
-Lavoro solo ed esclusivamente per soldi;
-Mi sposo per soldi.
PRENDERE CONFIDENZA = familiarità, fiducia
-Ho preso confidenza con la lingua italiana;
-Io e il nuovo capo abbiamo preso un po’ di confidenza.
PRENDERSI DELLA CONFIDENZA= trattare con poco rispetto, dire cose o compiere atti non convenienti verso una persona:
-giovanotto, non si prenda troppe confidenza!
ESSERE IN CONFIDENZA = avere fiducia, familiarità
-Io e Paolo siamo in confidenza.
VECCHIOTTE
Diminutivo di vecchie
VEZZEGGIATIVO \ DIMINUTIVO = aggettivo – che tende a vezzeggiare\ diminuire
amore- amorino;
Tesoro- tesorino, tesoruccio;
Farfalla- farfallina.
NOMIGNOLO = soprannome scherzoso spesso formato sulla deformazione del nome
Tesoruccio mio;
Pulcino mio.
VOCABOLARIO
NUBILE = stato civile della donna che non è sposata.
CELIBE = stato civile dell’uomo che non è sposato.
“Vorrei andare in Italia”, “vorrei fare sport”, “vorrei imparare l’italiano”, “vorrei rilassarmi”, “vorrei leggere un bel libro”… vorrei, vorrei, vorrei, ma non ho tempo.
Non ho tempo per imparare, non ho tempo per viaggiare, non ho tempo per rilassarmi… in generale non abbiamo mai tempo per niente.
Mentre consumiamo la nostra colazione rispondiamo ai messaggi che abbiamo ricevuto su whatsapp, controlliamo le notifiche facebook, leggiamo il giornale e contemporaneamente parliamo con i nostri figli, pensiamo a che cosa prepareremo per pranzo.
Le nostre menti non riposano mai, noi non riposiamo mai e la nostra vita passa. Viviamo per portare a termine un miliardo di doveri, i doveri di lavoratori, di madri, di padri, di studenti, di figli.
Quante volte avresti voluto il tempo per seguire un corso d’italiano, fare sport, leggere e hai detto: “vorrei ma non posso”, oppure “scusa ma non ho tempo…non ho tempo per andare al bar, non ho il tempo per chiacchierare…per fare una passeggiata”.
E’ sempre una corsa, non abbiamo mai tempo se non per il DOVERE: Casa, famiglia e lavoro.
Siamo talmente tanto presi per tutto il “resto” che ci siamo dimenticati di “noi stessi”. Siamo travolti dagli eventi che ormai abbiamo persino smesso di ascoltare le nostre EMOZIONI.
Dobbiamo renderci conto che oggi ci siamo e domani “NON SI SA”.
Dobbiamo trovare il tempo per realizzare i nostri sogni, soddisfare noi stessi e non solo gli altri.
Espressioni utili…
AVERE TEMPO + PER + VERBO ALL’INFINITO (O PRONOME)
-Hai tempo per aiutarmi?
-Abbiamo tempo per finire questo lavoro.
-Hai tempo per me?
NON AVERE TEMPO + PER + VERBO ALL’INFINITO (PRONOME)
-Non ho tempo per aiutarti;
-Non abbiamo tempo per finire questo lavoro;
-Non ho tempo per te.
SFRUTTARE IL TEMPO
-Dobbiamo sfruttare tutto il tempo che abbiamo a disposizione.
RISPARMIARE TEMPO
-Usciremo di casa mezz’ora prima per risparmiare un po’ di tempo.
ESSERE + TEMPO + DI + VERBO ALL’INFINITO
-è tempo di studiare.
GESTIRE IL TEMPO
-Non riesco più a gestire il mio tempo.
PERDERE TEMPO \ IL TEMPO
-Ho studiato per tanti anni ma non ho imparato niente, ho perso il mio tempo.
BUTTARE VIA IL TEMPO \ SPRECARE IL TEMPO
-Abbiamo lavorato per due ore senza concludere niente, abbiamo buttato via il tempo.
MODI DI DIRE CON LA PAROLA TEMPO
A tempo perso
Nei ritagli di tempo, nei momenti liberi da altri impegni, riferito in genere ad attività collaterali a quella principale oppure a passatempi o divertimenti vari:
–A tempo perso studio un po’ d’italiano.
Ai tempi di Noè
In tempi remotissimi, come quelli in cui visse Noè, il patriarca al quale secondo la Bibbia Dio impose di costruire l’Arca per salvare le specie viventi dal Diluvio Universale:
–è da tanto tempo ormai che non vedo Paolo, l’ultima volta l’ho visto ai tempi di Noè.
Ammazzare il tempo
Dedicarsi a un passatempo, tenersi occupati per allontanare la noia; trovare qualcosa da fare in attesa di un dato avvenimento. Dedicarsi a un’attività qualsiasi, di solito banale o inutile, soltanto per non annoiarsi durante un’attesa o simili.
Ingannare il tempo; ammazzare la noia:
–Abbiamo aspettato per più di due ore prima di parlare con il professore, per ammazzare il tempo abbiamo parlato un po’.
Aver tempo da vendere
Non avere fretta, disporre di molto tempo, tanto che ne avanzerebbe anche per venderlo ad altri:
-I giovani hanno tempo da vendere.
Avere i tempi impiccati
Avere un tempo ridottissimo per fare qualcosa:
-Oggi ho i tempi impiccati, non so se potrò venire a trovarti.
Nei ritagli di tempo
Nel tempo libero, in quello che avanza dopo aver svolto le proprie normali e doverose attività; nei momenti liberi o di pausa tra un lavoro e l’altro. Sottintende che questo tempo sia poco, come se fosse letteralmente ritagliato da un pezzo di tessuto:
–Nei ritagli di tempo mangio qualcosa.
Stringere i tempi
Affrettarsi, cercare di ridurre il tempo che si impiega per fare qualcosa:
-Cerca di finire il lavoro entro oggi, stringi i tempi.
Tempi bui
Epoche barbare, tempi lontani e soprattutto non ancora illuminati dalla luce della civiltà, in cui la vita era dura, violenta, difficile. Fino a non molto tempo fa, la cultura ufficiale riservava questa definizione ai secoli del Medio Evo.
Epoche buie; tempi oscuri; epoche oscure:
–Per il lavoro sono tempi bui, dobbiamo fare qualcosa per migliorare.
Tempi duri
Periodo di crisi, sfortunato, penoso, irto di difficoltà. Vale per una persona, per un gruppo sociale, una situazione, un’azienda, una nazione, un’ideologia e altro:
–Per il lavoro sono tempi duri, dobbiamo fare qualcosa per migliorare.
Tempo da lupi
Tempo bruttissimo, tempestoso, burrascoso, freddissimo, con pioggia o neve, che si ritiene adatto soltanto ai lupi che vivono in un ambiente simile:
–La nostra vacanza è stata pessima, c’era un tempo da lupi.
Che ausiliare dobbiamo usare con il verbo finire? Essere o avere?
Dipende!
AVERE FINITO = avere concluso, avere terminato, avere portato a termine un’azione
-Ho finito di mangiare
-Ha finito di scrivere
-Abbiamo finito gli esercizi
-Avete finito di pranzare?
ESSERE FINITO = usiamo questa espressione per indicare la conclusione di: un film, un programma, una partita, un concerto, una presentazione, una riunione, una lezione, un percorso, indicando l’ora oppure no:
-Il film è finito alle 6:00
-La riunione è finita alle 8:00
-La lezione è finita, potete andare via
ESSERE FINITO = usiamo questa espressione + bene \ male, per descrivere il modo in cui si è conclusa una storia, un fatto, una situazione
-La storia tra Paolo e Stefania è finita male
-La vacanza è finita male, abbiamo perso le valige
AVERE FINITO = SOGGETTO + AZIONE = PASSATO PROSSIMO
-Ho finito di mangiare alle 9:00
-Ho finito di studiare alle 17:00
-Abbiamo finito di fare i compiti alle 20:00
ESSERE FINITO = ARTICOLO + NOME
-La pasta è finita, mangiamo qualcos’altro?
-La festa è finita, andiamo a casa
-La storia con Paolo è finita, adesso non ci parliamo più
DOVE ESSERE FINITO?
ESSERE FINITO…
(ESSERE FINITO – ESSERE ANDATO-A-I-E \ A FINIRE)
Usiamo questa espressione per chiede e dire dove si trova qualcosa \ qualcuno che stiamo cercando:
-Dov’è finito il mio cellulare? -Non lo so, guarda su quel tavolo.
-Dov’eri finito? è tutto il giorno che ti cerco.
-Guarda dov’è andato a finire il mio cellulare, sotto il letto.
Grammatrucco
Con il verbo finire usiamo sempre la preposizione DI seguita da un verbo all’infinito:
-Ho finito di mangiare
-Abbiamo finito di correre alle 7
CURIOSITÀ
Usiamo l’espressione è finita + numero per dire come si è conclusa una partita di calcio (di basket, di pallavolo…):
Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal nazifascismo, giorno che viene festeggiato ogni anno in tutta Italia con eventi, concerti e manifestazioni. Una festa per ricordare un passato orribile terminato 72 anni fa.
l 25 aprile 1945 segna la vittoria della Resistenza Italiana sui nazifascisti . Quel giorno la città di Milano, sede del comando partigiano, insorge e prende il sopravvento sui fascisti. Anche Torino viene liberata. Ormai la maggior parte d’Italia è liberata e la guerra è sta per finire. Il 28 aprile Mussolini verrà catturato e giustiziato.
I tedeschi si arrenderanno l’8 maggio, mentre i giapponesi lo faranno il 2 settembre di quello stesso anno.
La Resistenza, insieme agli Alleati, ha combattuto a lungo per sconfiggere i fascisti e i nazisti: persone di tutte le estrazioni sociali e di varie vedute politiche si sono unite per ribellarsi alla dittatura. La loro lotta si è tradotta in una vera e propria guerra civile che da una parte vedeva gli italiani fascisti e dall’altra gli antifascisti.
Chi combatteva nella Resistenza era un partigiano: i partigiani non erano un esercito vero e proprio, ma erano civili che si armavano come potevano e si riunivano in gruppi per attaccare in ogni modo il nemico. Le loro azioni si affiancavano a quelle consistenti degli eserciti alleati e uniti riuscirono a vincere.
I partigiani e tutte le parti che si opponevano ai nazifascisti (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici) erano riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale . Dopo la guerra, questo Comitato partecipò attivamente alla nascita della Repubblica.
Grazie alla lotta unita fra tutti gli oppositori al fascismo, si è riusciti a ribaltare la dittatura e a porre le basi per uno stato democratico. Le radici della Repubblica Italiana sono da rintracciare proprio nella Resistenza: l’Assemblea Costituente (l’assemblea che scrisse la nostra Costituzione) fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell’antifascismo.
Ogni anno è importante festeggiare la libertà e la democrazia conquistate in quella giornata . Un modo molto bello di festeggiare è andare nei cortei che manifestano nelle varie città italiane. In strada le persone cantano, sventolano bandiere e celebrano con gioia e allegria la liberazione.
In queste manifestazioni si possono ancora trovare (ma purtroppo sempre di meno!) i partigiani. Bambini, donne e uomini camminano a fianco di questi vecchietti arzilli e fieri che hanno combattuto per permettere a tutti noi di avere una vita migliore. Non a caso le persone in strada stringono loro la mano e li applaudono per ringraziarli. È un momento molto commovente ed emozionante.
Oltre alle manifestazioni si possono seguire alcuni gruppi che vanno nei luoghi storici della città per sostituire le corone di alloro commemorative per i caduti della guerra . Non solo si possono incontrare i familiari di chi ha partecipato in prima persona alla Resistenza, ma si possono anche scoprire monumenti e luoghi dove si è scritta la storia del nostro Paese . Magari ce n’è uno vicino a casa vostra e non ve ne siete mai accorti!
Insomma, non ci resta che augurarvi un bellissimo settantesimo anniversario del 25 aprile con la canzone storica dei partigiani, Bella ciao , reinterpretata dal gruppo Modena City Ramblers : una canzone triste cantata, questa volta, con allegria. Buona festa della Liberazione a tutti!
TRATTO DA: http://www.focusjunior.it/scuola/storia/25-aprile-w-la-festa-della-liberazione
1. LABORATORIO LINGUISTICO?️ (CONVERSAZIONE)
ESERCIZIO
DOPO AVERE LETTO IL TESTO ANNOTTA TUTTE LE PAROLE E LE ESPRESSIONI CHE NON CAPISCI (DISCUTERAI DI ESSE DURANTE LA TUA PROSSIMA LEZIONE SKYPE);
PREPARA UNA PRESENTAZIONE ORALE RISPONDENDO A QUESTE DOMANDE: -Che cosa è successo il 25 Aprile del 1945? Perché gli italiani festeggiano questa ricorrenza?
PREPARA LA TUA PROVA DI CONVERSAZIONE
1. RICORDATI CHE QUANDO PARLI DEL PASSATO (fatti accaduti e ormai conclusi) DEVI USARE: PASSATO REMOTO o PASSATO PROSSIMO:
“Nel 1945 ci fu la guerra”
“Nel 1945 c’è stata la guerra”
?Consiglio:
Se vuoi parlare un italiano davvero eccellente, quando parli di fatti storici, usa il passato remoto.
2. CHE COSA è SUCCESSO?
A QUESTA DOMANDA RISPONDIAMO:
-è successo che \ successe che…
“è successo che gli americani hanno invaso la Libia”
“successe che gli americani invasero la Libia”
-C’è stato \ ci fu…
“Ci fu l’invasione della Libia da parte degli americani”
“Nel 1914 c’è stata l’invasione della Libia da parte degli americani”
2. ASCOLTA, PRATICA…
“Esecuzioni, torture, stupri Le crudeltà dei partigiani
La Resistenza mirava alla dittatura comunista. Le atrocità in nome di Stalin non sono diverse dalle efferatezze fasciste. Anche se qualcuno ancora lo nega…”
VOCABOLARIO
EFFERATEZZE: particolare ferocia, crudeltà, violenza dura, violenza atroce
“Siamo stanchi delle efferatezze che tutti i giorni dobbiamo subire”
A CONTI FATTI: considerando tutti i fatti accaduti
“A conti fatti mi resi conto che avevo sbagliato”
ECCESSI: quantità eccessiva
“C’è un eccesso di potere, dobbiamo fermarlo”
ABERRAZIONI: deviazione da un principio costituito, da una norma, dalla normalità
“è un uomo capace di qualsiasi aberrazione”
NEGARE: dichiarare che un fatto non è vero
“Hanno negato di essere stati violenti”
BUGIARDA \o \ i \ e: qualcuno che non dice la verità, una persona che dice menzogne, una persona che dice bugie
“I politici sono tutti bugiardi”
3. LABORATORIO LINGUISTICO ?️ (CONVERSAZIONE)
PREPARATI PER LA TUA PROSSIMA LEZIONE SKYPE
ESERCIZIO
DOPO AVER ASCOLTATO BENE IL PODCAST, PREPARA UNA LISTA DI TUTTE LE PAROLE E DI TUTTE LE ESPRESSIONI CHE PER TE SONO NUOVE E DELLE QUALI NON SAI IL SIGNIFICATO (PARLERAI DI ESSERE CON LA TUA INSEGNANTE DURANTE IL VOSTRO PROSSIMO INCONTRO).
PREPARA UNA PRESENTAZIONE ORALE RISPONDENDO A QUESTE DOMANDE: “Di che cosa si parla nel podcast?” – “Quali sono gli aspetti negativi della resistenza?”
PER PARLARE…
Per preparare la tua presentazione puoi usare queste espressioni:
Il podcast parla di…
Nel podcast si parla di…
Esempi:
Il podcast parla di cucina vegetariana;
Nel podcast di oggi si parla di cucina vegetariana.
Quando dobbiamo dire di che cosa si parla precisamente e quando dobbiamo dire qual è l’argomento (aspetto, fatto) più importante:
METTERE IN LUCE
“Nel podcast di oggi si mettono in luce gli aspetti negativa della lotta partigiana”
METTERE L’ACCENTO SU
“Nel podcast di oggi si mette l’accento sugli aspetti negativa della lotta partigiana”
EVIDENZIARE
“Nel podcast di oggi si evidenziano gli aspetti negativa della lotta partigiana”
EMERGERE
“Nel podcast di oggi emergono gli aspetti negativa della lotta partigiana”
1. Germano e Germana non sono due aggettivi di nazionalità con cui nominare i nativi della Germania.
Germano e Germana sono due nomi comuni di persona 🙂
L’aggettivo di nazionalità per i nativi della Germania è: tedesco
tedesco: maschile singolare
tedesca: femminile singolare
tedeschi: maschile plurale
tedesche: femminile plurale
ESEMPI:
-Io sono tedesco, vengo dalla Germania;
-Loro sono tedeschi, vengono dalla Germania;
-Lui è tedesco, viene dalla Germania.
2. Poloniese \ poloniesi (polano – polana) sono due aggettivi di nazionalità che non esistono. L’aggettivo di nazionalità per i nativi della Polonia è: polacco
polacco: maschile singolare
polacca: femminile singolare
polacchi: maschile plurale
polacche: femminile plurale
ESEMPI:
-Kasia è polacca, viene dalla Polonia;
-Magdalena e Kasia sono polacche;
-Noi siamo polacchi, veniamo dalla Polonia.
3. Russiano \ Russiana non esistono, i nativi della Russia si chiamano: russi