FARE + PREPOSIZIONI
PRATICHIAMO!
PRATICHIAMO!
In questa nuova lezione impariamo ad usare l’espressione: DI NASCOSTO.
ESPRESSIONI UTILI
DI NASCOSTO: fare qualcosa in segreto
DI NASCOSTO DA QUALCUNO
SENZA FARLO SAPERE A QUALCUNO
DI NASCOSTO DAGLI ALTRI
SENZA FARLO SAPERE AGLI ALTRI
USCIRE DI NASCOSTO DA UN LUOGO:
PRATICHIAMO!
Qali sono le cose che fai di nascosto?
Scrivi un piccolo testo nel quale spieghi le cose che fai di nascosto.
Scrivi il tuo testo nella sezione lascia un commento.
– “Non abbiamo parlato di cose importanti, abbiamo parlato del più e del meno”;
• Parlare a vanvera → parlare senza riflettere, dire cose senza senso, fuori luogo:
– “Il mio collega parla sempre a vanvera”;
• Parlare a quattrocchi (parlare faccia a faccia)→ parlare in privato, a tu per tu:
– “Ho una cosa importante da dirti e vorrei parlarti a quattrocchi”;
• Parlare al muro, parlare al vento → parlare a qualcuno che non presta attenzione, che non reagisce a quello che gli viene detto, parlare inutilmente:
– “Parlare con te è come parlare al muro, non ascolti mai”;
• Parlarsi addosso → parlare troppo di sé in modo eccessivamente compiaciuto:
– “Da quando si è laureata, non fa altro che parlarsi addosso”;
• Parlare dietro le spalle → criticare qualcuno in sua assenza:
– “Maria e Silvia sembrano amiche, ma si parlano dietro le spalle”;
• Parlare per dar aria ai denti → dire sciocchezze:
“Non ascoltarlo, parla per dar aria ai denti!”;
• Non me ne parlare! → espressione che si usa a proposito di un argomento che si vuole evitare perché fastidioso o doloroso o per riferirsi a fatti che si sono sperimentati personalmente:
– “Sei mai andato in quel nuovo ristorante?”, “Non me ne parlare! Si mangia male e si spende troppo!”;
• Senti chi parla! → si usa questa espressione per sottolineare che la persona che dice o che ha detto determinate cose è proprio la meno adatta a dirle:
– “Mia sorella mi dice sempre di mangiare meno dolci, ma senti chi parla! Lei ne mangia in continuazione!”;
• Non se ne parla neanche! → neanche per idea!:
“Papà, posso uscire con i miei amici stasera?”, “Non se ne parla neanche! Domani devi andare a scuola”.
Al cinema c’è un grande schermo
Stasera guarderemo un film nella sala 1
Al cinema ci sono delle poltrone molto comode
Stasera proiettano un bel film, andiamo al cinema?
Ieri abbiamo visto un bel film
Al cinema non si può parlare
Al cinema è viatato fumare
Mentre guardiamo un film possiamo sgranocchiare qualcosa
(mangiare)
Ho prenotato due biglietti per il cinema
Ho comprato due biglietti per il cinema
(anche PRENDERE: Ho preso due biglietti per il cinema)
Abbiamo riservato due posti al cinema
Lo spettacolo inizia alle 20:00
(Lo spettacolo è la proiezione del film)
Il regista gira il film
“La vita è bella” ha vinto l’Oscar nel 1999
Federico fellini ha girato un bel film
Roberto Benigni è un gran regista
Hanno girato un film nel 1999
L’attore interpreta un personaggio \\ interpreta una parte
Marcello Mastroianni è un buon attore
Nel film “La vita è bella” Benigni interpreta la parte di Guido Orefice, un uomo italiano di origine ebraica
Roberto Benigni è un attore da Oscar
Non è un buon attore, non interpreta bene la parte
Sì, mi piace molto, vado tutti i fine settimana
No, non mi piace, non vado mai
Guardo i film su Netflix
Generalmente non vado al cinema, guardo i film in streaming
Mi piacciono i film drammatici
Mi piacciono i film d’azione
Mi piacciono i film comici
Mi piacciono i film d’avventura
Mi piacciono i film biografici
Mi piacciono i film d’avventura
Mi piacciono i film western
Mi piacciono i thriller
ESSERE DI MODA\ESSERE DI TENDENZA \ ANDARE DI MODA
In Italia andare al cinema non è di moda, l’ultima tendenza è vedere i film a casa su Netflix
ESSERE FUORI MODA
Andare al cinema è fuori moda
ESSERE STATO GIRATO
Il film “La Ciociara è stato girato nel 1960
INTERPRETARE
De Sica è un attore che mi piace molto, interpreta molto bene le parti
GIRARE UN FILM
Vittorio de Sica e Cesare Zavattini hanno girare il film “La Ciociara”
ESSERE DIRETTO DA
Il film è diretto da Vittorio De Sica (il regista dirige il film)
CALARSI NELLA PARTE
De Sica è un grande attore, si cala bene nella parte
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DIRE LA PROPRIA PROVENIENZA
Di dove sei?
Per rispondere a questa domanda usiamo questa formula:
verbo essere + aggettivo di nazionalità
-Sono italiano.
-Sono algerino.
-Siamo tedeschi.
-Siamo francesi.
∗Gli aggettivi variano nel genere (maschile – femminile) e nel numero (singolare – plurale) e concordano nel numero e nel genere del nome a cui si riferiscono: italiano, italiana, italiani, italiane.
Paese | Aggettivi di nazionalità
|
Italia Australia Egitto Messico Colombia Brasile Corea |
italiano/a australiano/a egiziano/a messicano/a colombiano/a brasiliano/a coreano/a |
|
|
Inghilterra Irlanda Olanda Finlandia Norvegia Cina Francia Portogallo Canada |
inglese irlandese olandese finlandese norvegese cinese francese portoghese canadese |
|
|
Stati Uniti d’America Panama |
statunitense panamense |
|
|
Argentina Algeria Tunisia |
argentino/a algerino/a tunisino/a |
|
|
Iraq Cile |
iracheno/a cileno/a |
|
|
Russia Grecia |
russo/a greco/a |
|
|
Lettonia Estonia |
lettone estone |
Per dire la città di provenienza usiamo questa formula:
verbo essere + DI + nome della città
-Sono di Roma.
-Sono di Napoli.
-Sono di New York.
-Sono di Tokyo.
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IO VENGO
TU VIENI
LUI \ LEI VIENE
NOI VENIAMO
VOI VENITE
LORO VENGONO
USO DEL VERBO VENIRE
Il verbo venire ha il significato di muoversi e recarsi nel luogo dove si trova o si troverà la persona con cui si parla.
Vengo a Roma = vado a Roma e la persona con cui parlo è già a Roma.
Domani sera vengo al cinema = domani sera vado al cinema e ci sarà anche la persona con cui parlo.
Questo verbo seguito dalla preposizione da indica la provenienza da un luogo.
Vengo da Venezia = sono partito da Venezia e ora sono arrivato qui.
Vengo da casa = sono partito da casa mia e sono arrivato qui.
Se venire è seguito da un infinito si usa la preposizione a: vengo a mangiare con te.
Vengo di corsa
Vengono di fretta
Veniamo di sera
Vengo a maggio
Vengo a cena
Veniamo a Roma
Vendo da te?
Vengo da maggio a settembre
Vengo da Roma
Venire dalle 7:00 alle 9:00 (con le ore usiamo dalle – dall’ ___\ alle\ a)
VENIRE + DA + NOME DI CITTÀ |
VENIRE + DAL, DALLA, DALL’, DAGLI. DALLE + NOME DI PAESE, ISOLA, REGIONE |
vengo da Roma
vengono da Barcellona veniamo da Parigi venite da Londra |
veniamo dalla Polonia
vengono dall’Italia viene dal Giappone (viene dagli Stati Uniti) vengo dalla Sardegna |
Vengo in macchina (in bus, in bicicletta, in aereo, con tutti i mezzi di trasporto)
Vengo in compagnia
Vengo con mia madre
Vengo con calma
Vengo per te
Veniamo per studiare
Vengo tra marzo e aprile
Veniamo tra lunedì e martedì
Venite tra le 5:00 e le 7:00
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Travestire, travestirsi
-A carnevale mi travesto da Arlecchino.
Vestire, vestirsi
-A carnevale mi vesto da Pulcinella.
Mascherare, mascherarsi
–Come ti mascheri?
-Mi maschero da Pulcinella.
Da che cosa ti vesti?
-Mi vesto da Pulcinella.
LIGURIA⇒ LIGURE = Ha origini liguri (ligure = singolare \ liguri = plurale)
ROMA ⇒ ROMANO = Ha origini romane
SICILIA ⇒ SICILIANO = Ha origini siciliane
MILANO ⇒ MILANESE = Ha origini milanesi
SARDEGNA ⇒ SARDO = ha origini sarde
LIGURIA⇒ LIGURE = è di origine ligure
ROMA ⇒ ROMANO = è di origine romana
SICILIA ⇒ SICILIANO = è di origine siciliana
MILANO ⇒ MILANESE = è di origine milanese
SARDEGNA ⇒ SARDO = è di origine sarda
QUANDO NON SI CONOSCONO LE ORIGINI DI QUALCOSA
-Non conosciamo le origini di questo monumento.
-Questo monumento è di origini sconosciute.
Si dice anche “conto alla rovescia”. Significa contare dall’ultimo numero al primo: 10, 9, 8, 7…
Un nesso, un collegamento, un rapporto molto forte, stretto, vicino:
-Il legame con le tradizioni antiche è molto stretto;
-Il legame tra madre e figli è molto stretto.
-La maschera di Capita Spaventa rappresenta uno spadaccino;
-Il carnevale di Venezia rappresenta la tradizione veneziana.
Ingannare, abbindolare:
-Paolo si è fatto raggirare dalla moglie, quella strega.
-Giuseppe raggira la moglie con le sue bugie.
-Gianna è raggirata dal marito, quell’imbroglione;
-Lui si lascia raggirare dal cugino, quell’uomo vigliacco e imbroglione.
Pratichiamo!
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Più comunemente chiamati “gossip” sono le maldicenze, i pettegolezzi di personaggi famosi e\o persone che semplicemente conosciamo.
-Ieri le ragazze non hanno fatto altro che parlare male della nuova arrivata
-Hanno parlato male di me, sono solo invidiosi
Parlare male di qualcuno:
-I pettegoli sparlano di tutti
-Sparla continuamente di lei per pura invidia
-Sparlano di noi perché ci odiano
Far pettegolezzi, sparlare, malignare:
-Chiacchierare sul conto di qualcuno.
-Paola ha chiacchierato troppo per i miei gusti.
|| Divulgare notizie:
-Qualcuno deve aver chiacchierato.
-Se tutti sanno quanto è accaduto, qualcuno deve aver chiacchierato
|| chiacchierare ha anche un significato positivo: parlare a lungo del più e del meno \ parlare a lungo di cose futili
-Ieri sera sono stata a casa di Giulia, abbiamo chiacchierato del più e del meno”.
Giudicare sfavorevolmente, disapprovare:
-Non fanno altro che criticare, sono delle povere invidiose
-Mi ha criticato, mi ha solo criticato, si vede che mi odia
Essere chiacchierone, pettegolo:
-Quel ragazzo ha la lingua lunga, non ti fidare
Essere una persona che parla degli altri, molto informata sulla vita altrui:
-Franca è una pettegola, non fa altro che parlare male di tutti
Che diffonde notizie segrete, chi è incapace di nascondere un segreto:
-Sei la solita chiacchierona, hai detto il mio segreto
Persona fatua, inconcludente, una persona che parla molto e non agisce mai con i fatti:
-Non ti fidare di Marcello è un chiacchierone, non fa mai quello che dice
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In questa lezione impareremo:
ASCOLTARE UNA NOTIZIA
-Tutti i giorni ascolto le notizie al telegiornale radio.
-Ascoltate le notizie?
LEGGERE UNA NOTIZIA
-Ho letto una brutta notizia.
-Abbiamo letto la notizia nel quotidiano.
SENTIRE UNA NOTIZIA
-Ho sentito una bruttissima notizia.
-Abbiamo sentito una notizia sconvolgente.
DARE UNA NOTIZIA
-Paolo e Francesca ci hanno dato una bellissima notizia.
-Diamo la notizia agli studenti.
TRASMETTERE UNA NOTIZIA
-Stanno trasmettendo le notizie alla radio, andiamo ad ascoltare!
DIFFONDERE UNA NOTIZIA
-Questo giornale non mi piace, diffondono troppe notizie fasulle.
APPRENDERE UNA NOTIZIA
-Abbiamo appreso la notizia dal telegiornale, siamo molto contenti, finalmente possiamo comprare una casa nuova.
PUBBLICARE UNA NOTIZIA
-La notizia è stata pubblicata proprio stamattina.
-Hanno pubblicato la notizia della sua morte.
I giornali italiani
Leggi il testo…
Gli acta diurna (cioè “decisioni del giorno”), affissi nel Foro romano e in altri luoghi pubblici a partire dal 59 avanti Cristo. Secondo lo storico Svetonio non rivestivano il carattere di veri atti ufficiali, ma informavano la gente sui grandi avvenimenti politici e privati, l’emanazione di nuove leggi e così via.
Giornali vocali.
Nel Medio Evo, dato che pochissimi sapevano leggere, la circolazione delle informazioni era affidata soprattutto ai banditori, incaricati di gridare agli angoli delle strade il testo di particolari ordinamenti, e soltanto l’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte del tedesco Johann Gutenberg (1450) porterà alla nascita di notiziari, fogli economici e avvisi senza alcuna periodicità, ma stampati ogni volta che si voleva far conoscere qualche notizia importante.
Il primo quotidiano impostato in modo relativamente moderno è nato a Lipsia il primo luglio 1650: era pubblicato da Timotheus Ritzsch e si chiamava Leipziger Zeitung. Il quotidiano più antico d’Italia è la Gazzetta di Mantova: il primo numero risale al 1664.
IL GIORNALE
Un giornale è una pubblicazione periodica avente come finalità la raccolta, il commento e l’elaborazione critica di notizie di attualità dirette al pubblico. Ciascun giornale è contraddistinto da una testata. Il termine deriva da “giorno”, che indica l’originaria frequenza giornaliera di pubblicazione (oggi non è più una caratteristica dirimente).
L’evoluzione tecnologica ha fatto che sì che oggi molti giornali non sono più cartacei, ma sono fruibili sulla rete internet: in questo caso si parla di giornale online.
Ci sono i giornali: quotidiani, settimanali, mensili.
IL TELEGIORNALE
Il telegiornale – o TG (pronunciato tigì o tiggì) – è un programma televisivo di informazione giornalistica durante il quale sono presentate le notizie del giorno. Le notizie possono essere lette in diretta da un giornalista con l’arricchimento di filmati ed immagini oppure sotto forma di brevi servizi televisivi giunti dagli inviati sul posto. Il telegiornale è una delle trasmissioni più importanti della programmazione delle reti televisive generaliste.
Il notiziario televisivo nasce casualmente negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni Quaranta. Il telegiornale italiano, adattamento del notiziario radiofonico e del cinegiornale, normalmente organi d’informazione governativa, propagandistica durante il fascismo, si avvia in forma sperimentale dalla sede RAI di Milano, alle ore 21 del 10 settembre 1952. La prima notizia trasmessa riportava la regata storica di Venezia. Da segnalare la notizia della morte ed il funerale del leader sovietico Stalin, caratterizzato da un filmato di repertorio non relativo all’evento in quanto nel corteo si nota proprio il dittatore. La sigla con orchestra con ottoni ed archi è memoria alla figura medievale dell’araldo, lettore di proclami pubblici, normalmente preceduti da squilli di tromba.
Con l’avvento dell’emittenza privata si tendeva ad includere notiziari locali sull’impronta dei telegiornali RAI. Il primo telegiornale su una televisione privata a diffusione nazionale – seppur registrato, a causa di una legge che ne vietava la trasmissione in diretta – fu Contatto, diretto da Maurizio Costanzo.
IL GIORNALE RADIO
Il giornale radio è il notiziario trasmesso dalle emittenti radio.
SAPERE UNA NOTIZIA
Avere notizia di un fatto (avere notizia DA qualcuno, qualcuno ci ha dato la notizia, abbiamo sentito la notizia alla radio, al telegiornale, abbiamo letto la notizia nel giornale), di una condizione, di un modo di essere:
-Abbiamo saputo che ti sposi ⇒(DA CHI AVETE SAPUTO? DA QUALCUNO)
-Sappiamo che ti sei laureato ⇒(DA CHI AVETE SAPUTO? DA QUALCUNO)
-Sappiamo che il treno parte alle 10:00, abbiamo telefonato al servizio clienti della stazione centrale ⇒(DA CHI AVETE SAPUTO? DA QUALCUNO)
ATTENZIONE! NEL giornale o SUL giornale?
Sono accettabili entrambe, ma la più corretta è senza ombra di dubbio: NEL GIORNALE.
⇒Questa regola vale per i verbi scrivere, leggere, essere.
-Ho letto NEL giornale di oggi che domani ci sarà una manifestazione.
-Abbiamo letto NEL giornale che domani ci sarà lo sciopero dei docenti.
⇒ Questa regola vale anche per sito Internet, libro
-Ho letto NEL sito Internet della professoressa che il corso inizierà domani mattina.
-Avete letto NEL libro che esistono le preposizioni semplici e le preposizioni articolate.
ATTENZIONE! Con la parola INTERNET usiamo SU:
⇒ Questa regola vale anche per i verbi leggere, scrivere, essere
-Ho letto SU Internet che il volo parte alle 7:00.
-Abbiamo letto SU Internet che domani l’università sarà chiusa dalle 9:00 alle 11:00.
-Abbiamo scritto l’avviso SU Internet, nel sito web della scuola.
C’è scritto \ non c’è scritto
Usiamo questa espressione per dire che cosa abbiamo letto, che cosa c’è scritto nel giornale, nel libro, nel sito:
-Nel giornale c’è scritto che sarebbe meglio arrivare un’ora in anticipo.
-Nel sito web della Barilla ci sono scritte molte ricette.
-Su Internet c’è scritto che la manifestazione inizierà alle 17:00.
Espressioni utili:
-Una notizia che riguarda…
Abbiamo sentito una notizia che riguarda la scuola, non siamo per niente contenti.
-La notizia riguarda…
La notizia di cui ti devo parlare riguarda il tuo nuovo corso d’inglese.
-La notizia che riguarda…
La notizia che riguarda tuo padre non mi interessa.
IMPORTANTE!
ALLA RADIO ? SENTIRE \ ASCOLTARE UNA\LA NOTIZIA
AL TELEGIORNALE ? SENTIRE \ ASCOLTARE UNA\LA NOTIZIA
ALLA TELEVISIONE ? SENTIRE \ ASCOLTARE UNA NOTIZIA
NEL GIORNALE ? LEGGERE UNA NOTIZIA \ LEGGERE LA NOTIZIA
Pratichiamo!
CIAO!
In this lesson we are going to learn about VERBO AVERE.
The verb AVERE (to have) in Italian, in addition to being an auxiliary verb is a verb used to express many things:
- A physical state: ho fame
- The age: ho 27 anni
- Possession of something or someone: Ho due fratelli – Ho il fidanzato, Ho l’automibile – Ho due magliette nuove
- Physical and psychological quality: ho gli occhi celesti
Physical state
ITALIAN ENGLISH EXAMPLE Avere fame Avere sete
Avere sonno
Avere freddo
Avere caldo
To be hungry To be thirsty
To be sleepy
To be cold
To be hot
Ho fame Hanno sete
Abbiamo sonno
Avete freddo?
Ho caldo
Subject+ verb avere + sonno\fame etc
AVERE MAL DI DENTI ⇒ have toothache
AVERE MAL DI TESTA ⇒ have an headache
AVERE MAL D’ORECCHI ⇒ have earaches
AVERE MAL DI STOMACO ⇒ stomach upset
AVERE MAL DI GOLA ⇒ have a sore throat
Subject + verb avere + mal di + pancia\stomaco etc
Possession of something or someone
- Ho una macchina
- Abbiamo una casa
- Abbiamo la macchina
- Avete delle penne?
- Abbiamo un fratello e una sorella
Pratichiamo!
LE VOCALI
LE CONSONANTI
X, J, Y, W = SONO LETTERE STRANIERE
SUONI SPECIALI
Pratichiamo!
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Il verbo VOLERCI
CI VUOLE e CI VOGLIONO, due espressioni molto usate nella lingua parlata.
singolare |
plurale |
Ci vuole tempo
Ci vuole pazienza Ci vuole la farina Ci vuole l’acqua |
Ci vogliono molti soldi
Ci vogliono molti giorni Ci vogliono delle uova Ci vogliono le uova e lo zucchero |
VOLERCI, significa: essere necessario, occorrere.
Per esempio:
Molto spesso quello che è necessario viene sottinteso, può essere tempo, fatica, denaro, per questo di solito il verbo è coniugato alla terza persona singolare o plurale: ci vuole, ci vogliono.
Spesso è sottintesa la parola “tempo”:
Spesso è sottintesa la parola “denaro”: